Questi giorni da isolamento dovuti all’epidemia del COVID-1 (Coronavirus), sono giorni strani… siamo abituati a vivere in modo frenetico, ad inanellare appuntamenti, riunioni, palestra, spesa, uscite uno dopo l’altro senza mai fermarci se non per dormire di tanto in tanto. E di questo solitamente ci lamentiamo: “non ho mai tempo per me, non riesco nemmeno a prendere fiato”. Poi di colpo l’Italia intera affronta una difficoltà, un piccolo virus invisibile che in poco tempo (e speriamo per poco tempo!) rallenta tutto.
Tutto si ferma e l’unica cosa che ci è concessa di fare è prenderci tempo per noi. A casa. Rilassarci, ritrovarci, riprenderci.
Lasciando da parte l’ansia e le riflessioni strettamente connesse al corona virus, viene da chiederci: Perché questo “riposo forzato”, questo stare a casa non è così bello? E non è così facile e naturale?
Star fermi non è facile, perché non siamo più abituati ad avere tutto questo tempo a disposizione e, adesso che finalmente ci è capitato di averlo, (anche se non richiesto) non sappiamo bene come gestirlo.
Dopo i primi giorni di serie TV, social, magari anche un libro ogni tanto… diventa inevitabile stare in compagnia di noi stessi. E non sempre è una compagnia gradita. I pensieri affollano la mente, tutti quelli che son sempre stati lì, ma che prima, fra un impegno e l’altro, riuscivamo ad ignorare. Le emozioni si affacciano più forti, perché adesso non c’è più nulla che le trattiene. Tutte quelle piccole parti di noi, i difettucci che non ci piacciono tanto, vengono alla luce.
Se poi la reclusione forzata fra le mura domestiche fa triplicare il tempo da condividere con compagni, mariti, coinquilini, figli etc. allora è un attimo che ci si accapiglia per tutte quelle piccole cose che di solito, nel caos della vita normale non si ha il tempo di discutere.
Ecco quindi che ho pensato ad un piccolo manuale di sopravvivenza, per riuscire a convivere fra le mura domestiche, sia con chi ci sta vicino, ma ancor di più con noi stessi.
- SCANSIONA I TUOI PENSIERI: osservali col raggio laser, uno ad uno. Poi chiediti: sono pensieri miei o li ho semplicemente assorbiti da TV, social, vicino di casa, amico, etc. Se un pensiero non è tuo, ma in questo momento sta comunque occupando uno spazio nella tua mente, chiediti se vale la pena di essere mantenuto o se puoi lasciarlo andare per far spazio a qualcosa di veramente tuo. Poi chiediti anche se i pensieri veramente tuoi ti sono utili in questo momento oppure sono dannosi. Se alla fine della scansione hai deciso di etichettarli come “da gettare” allora immagina semplicemente di chiudere gli occhi e di soffiarli via forte… come foglie secche portate via dal vento.
- OSSERVA I DIFETTI DI CHI VIVE INSIEME A TE: perché sono i più facili da notare. Senza rifletterci son certa che mi saprai dire almeno tre cose che ti danno fastidio di lui/lei, (non butta mai la spazzatura, vuol sempre aver ragione, è disordinato/a)… continua tu! No… non è un esercizio per far sentire in colpa gli altri, ma serve da specchio. Infatti, quasi sempre, ciò che ci dà fastidio di più negli altri è esattamente la parte del nostro carattere che ci piace di meno e che vorremmo cambiare (“non sopporto le persone intolleranti” si può anche leggere come “non mi piace avere poca pazienza”). Bene ora che sai come funziona, sai anche quali sono i tuoi obiettivi di cambiamento, non hai più scuse, ora il tempo ce l’hai!
- PONITI UN OBIETTIVO ALLA VOLTA: avete mai conosciuto qualcuno che è riuscito a smettere di fumare, perdere 5 kg e studiare il francese contemporaneamente nello stesso mese? Forse è un po’ troppo da fare tutto insieme, funziona meglio se ci si pone un solo obiettivo alla volta. Scegli qual è il tuo, fra tutto ciò che è emerso nel punto 2. Valuta non solo la difficoltà (meglio iniziare da uno facile se è la prima volta), ma anche l’urgenza e l’importanza che ha per te.
- USA LE PAROLE EVOCATIVE: se hai deciso che il tuo primo obiettivo sarà avere più pazienza, allora usa la parola “pazienza” per richiamarne a te di più. Scrivila in tutti gli angoli della casa dove il tuo sguardo si posa più spesso: lo specchio del bagno, la finestra, il frigorifero. Chiamala con tutta la tua forza, ripeti il suo nome spesso, la pazienza verrà da te. Perché essa è già dentro di te… non deve fare molta strada. Se hai sentito di averne più bisogno è perché semplicemente è una qualità che già ti appartiene, sta solo cercando la strada per venir fuori e mostrarsi al mondo. Con le parole evocative, semplicemente le stai aprendo la porta.
Infine, ma non meno importante, sii amorevole con te stesso. Impegnarsi in nuovi esercizi e nella crescita personale è difficile. Se imparerai a non essere troppo esigente verso te stesso, ma riconoscere anche i tuoi successi, magicamente lo sarai anche con gli altri. Son certa che questi giorni non solo passeranno in fretta, ma saranno anche bellissimi. Se hai voglia commenta questo articolo con la tua esperienza, aiuterà tutti a sentirsi in compagnia.
Cecilia Cella- facilitatrice della relazione d’aiuto CLICCA QUI per scoprire di più