Vademecum per il cambiamento dello stile di vita.

Chiunque si avvicini per la prima volta ad un’attività motoria o chiunque si trovi nella condizione di riprovarci, in entrambi i casi con l’obiettivo di migliorare la propria condizione fisica, deve sicuramente avere ben chiaro il termine Trasformazione , vediamo come.

Solamente se una persona è pronta a migliorarsi senza troppe chiacchiere, scuse e giustificazioni, potrà apprezzare l’efficacia della programmazione ed i suoi risultati.

Senza una reale volontà, qualsiasi buon presupposto programmato rimane semplicemente solo un’idea nella mente, e nient’altro!

Per far si che avvenga una vera trasformazione bisogna necessariamente sviluppare una forma mentis verso l’intraprendere nuove sfide, fronteggiare le difficoltà e migliorarsi, il tutto per grado e con i tempi necessari, non certo pretendendo di ottenere il risultato tanto sognato nel giro di qualche settimana…la trasformazione è un processo lungo, rapportato al tipo di cambiamento che si vuole attuare.

L’atleta dovrà rispettare scrupolosamente il programma prospettatogli, non opinando le scelte (senza averne un background tecnico-specialistico per confutarle) o vagliando sempre soluzioni alternative apparentemente più semplici, ma non altrettanto efficaci, perché non in contrasto con il proprio stile di vita.

Queste ultime sono lo specchio di atteggiamenti volti al non miglioramento e della non disponibilità in campo pratico verso qualcosa che, secondo i propri filtri valutativi e soggettivi, risulta essere troppo complesso ed ostico. Invece, sono utili perché rappresentano una soluzione psicologicamente accettabile con la quale si mente agli altri ma soprattutto a se stessi, nel giustificare in modo attendibile il “non posso” o il “non riesco” a far qualcosa, piuttosto che l’ammissione di proprie colpe e negligenze.

Di fronte alle difficoltà, si deve pensare a strategie operative ed a soluzioni per poterle superare al fine di attuare il programma in complesso e non certo ad eludere quest’ultimo per ovviare le difficoltà. Tale approccio mentale ed operativo è la prerogativa di pochi, infatti sono pochi coloro che ottengono risultati di sensibile valore qualitativo a fronte degli imponenti ed importanti numeri di coloro che frequentano qualsiasi disciplina sportiva con lo scopo di migliorarsi.

Rivolgersi ad un professionista del settore, è la soluzione giusta per rendere concrete tutte le immagini mentali che ci si è costruiti…del come si vorrebbe essere o di come si vorrebbe migliorare…chiaramente rapportando la questione nei limiti genetici, e quindi realistici, di ogni singola persona.

Avanzare per grado con pazienza, dedizione e costanza, seguendo un programma specifico e ponderato, permette a chiunque di attuare una trasformazione per il proprio benessere, la prestanza fisica e, perché no, un’estetica più soddisfacente.

Qui di seguito sono elencati alcuni punti base per aiutare lo sportivo, ad affrontare con il giusto metodo il lavoro che lo porterà al suo obiettivo. Una breve guida per non farsi sopraffare dalla pigrizia, dalla fatica e dalla noia (tre nemici che si metteranno davanti all’obiettivo stabilito)!

PRONTUARIO DELLO SPORTIVO:

  1. Fitness = Stato di forma fisica.
  2. Sapere che avere un buono stato di forma fisica, aiuta sicuramente a mantenersi in buona salute.
  3. Capire perché mantenersi in buona alute è una forma di prevenzione e di risparmio monetario a discapito di medicinali, tal volta costosi ed obbligatori, o l’insorgere di patologie!
  4. Decidere di voler cambiare, REALMENTE, il proprio stato di forma fisica.
  5. Rivolgersi ad un professionista del settore, cioè ad un Laureato in Scienze Motorie e Sportive.
  6. Prendere coscienza del dover modificare il proprio stile di vita (molte volte il Professionista a cui ci si rivolge, diventa per l’atleta in questione, anche un Life Coach).
  7. Seguire scrupolosamente il programma, le indicazioni ed i consigli dati dal Trainer e ricordarsi che per fare ciò, ci sarà bisogno di VolontàSacrificioCostanza.
  8. Eliminare i tempi morti della quotidianità. Ci si troverà davanti al “problema” del poco tempo dato dal lavoro, impegni ed imprevisti…quindi bisognerà ottimizzare ad esempio, la preparazione della borsa per l’allenamento (preparandola in anticipo), oppure preparando pasti pratici da trasportare e consumare.
  9. Capire che i risultati non si ottengono dopo la prima sessione di allenamento, ma con il giusto tempo (sempre se si rispettano i precedenti otto punti), per non cadere nell’illusione.
  10. Non essere critici e demoralizzarsi se, soprattutto all’inizio del percorso, si avvertono dolori post work-out, anche nei giorni successivi all’allenamento. Si tratta di una reazione fisiologica assolutamente normale, è l’organismo che risponde agli stimoli, che si adatta e che sta iniziando a cambiare, proprio come è cambiato l’approccio mentale dal momento che si è iniziata la lettura di questo  vademecum.                                                                                                                                                                                                                               

È bene ricordare che a prescindere dal fattore estetico o dalla prestazione sportiva, praticare una costante attività fisica non agonistica, è la prima forma di prevenzione di patologie e di mantenimento del buono stato di salute.

“Chi non ha tempo per la nutrizione e l’attività fisica, farebbe meglio a riservare il suo tempo per le future malattie.” (Cit.)

Dott. Lorenzo Orefice