La comunità: un grande villaggio intorno alla nuova famiglia.

In un precedente articolo del blog, abbiamo parlato della trasformazione della coppia con la nascita di un figlio e i nuovi equilibri che tutto ciò comporta, equilibri che sono influenzati anche dalla presenza di figure esterne alla coppia.

La scelta dell’argomento è dettata dalla presenza, durante i corsi di massaggio infantile, di discorsi che riguardano l’importanza da parte dei genitori di volersi sentire meno soli e di voler ricevere maggior sostegno, cosa che generalmente avviene durante il corso di Massaggio Infantile, che ha soprattutto l’obiettivo, oltre a dare degli stimoli su come entrare in sintonia con il proprio bambino, di creare una rete che possa dare maggior forza e sostegno.

Andiamo a specificare meglio l’argomento.

La riflessione che sorge spontanea intorno a questo tema è:  

Quanto è importante avere figure positive intorno durante il momento della gravidanza e dopo il parto?

Prima di rispondere alla domanda è utile tenere in considerazione le richieste e le aspettative della nostra società, una società occidentale che tende a “trascurare ciò che può aiutare una donna nel portare avanti una gravidanza in maniera fisiologica come il riposo, la ricerca della serenità, una corretta e sana alimentazione, un po’ di tempo per pensare e riflettere sia da sola sia con il compagno a mano a mano che i mesi passano e ci si avvicina alla data presunta del parto”. [1] Di conseguenza spesso la gestante continua a svolgere le stesse attività, soprattutto lavorative, che svolgeva prima della gravidanza trascurando i cambiamenti che stanno avvenendo nel proprio corpo, perché spesso la routine che deve portare avanti in modo invariato non le concede di fermarsi e di assecondare e ascoltare i cambiamenti e ciò che la gravidanza porta anche per quanto riguarda i cambiamenti fisiologici.

Dall’altro lato per fortuna i 9 mesi di durata della gravidanza aiuta la donna, e chi le sta a fianco, a prepararsi sia fisicamente e, soprattutto, mentalmente ai vari cambiamenti che questo momento porterà. È importante che le donne si prendano del tempo per sé stesse durante tutta la gravidanza, ma soprattutto nei due mesi precedenti al parto per prepararsi e per entrare sempre di più in comunicazione con il proprio cucciolo e a visualizzare in modo positivo il momento del parto e tutto ciò che ne verrà dopo. Se prima della nascita generalmente la gestante è molto seguita e accompagnata per via di esami, controlli, corsi pre-parto è così via, dopo il parto ci sono meno attenzioni e persone intorno che la sostengono. La donna si ritrova a fare i conti con se stessa e a dover essere in grado di far tutto, perché non è la prima e neanche l’ultima a diventare mamma e per la società essere mamme è un aspetto innato ed è la cosa più bella del mondo. Non è consentito essere insicure o tristi.

Con la premessa che sono i genitori i maggiori esperti del proprio bambino, qualsiasi sentimento voi proviate è legittimo e non bisogna vergognarsene, ma parlarne per chiedere sostegno e appoggio di persone che rafforzino le vostre capacità genitoriali. Tali figure, professionali e non, non devono interferire o cercare di sostituirsi alle madri dando consigli non richiesti o evidenziando ciò che secondo loro stanno facendo in modo scorretto, ma affiancandosi ad esse e appoggiando le loro scelte anche se dovessero essere diverse dalle proprie (si sta parlando di scelte non vitali per il neonato).  Come afferma A. Bortolotti , i momenti iniziali sono i più importanti ed è quindi importante che la donna venga sostenuta ed incoraggiata nel ruolo di madre, lei stessa sa già cosa deve fare. Le persone dovranno “proteggere e incoraggiare verso il contatto con il proprio bambino e più sentirà di essere l’unica vera esperta di suo figlio”. [2]  Ovviamente anche con la nascita del figlio la società non cambia e tu mamma- donna-lavoratrice devi far vedere che sei in grado di tornare subito a svolgere ciò che facevi prima, mettendo anche in secondo piano i bisogni del neonato ( a parte il rientro al lavoro troppo precoce si parla anche di tutte gli aspetti domestici e non). I primi tempi la mamma dovrebbe SOLO dedicarsi al proprio cucciolo, conoscersi, capire i suoi ritmi e  modificare i propri. Tutto il resto viene dopo.

“C’è bisogno di tempo e di pazienza, di vicinanza e di intimità per imparare a conoscersi. Le uniche risposte le potremmo solo trovare dentro di noi e nella relazione con il proprio bambino”. [3]

Sarebbe fantastico che le persone intorno a queste famiglie diventassero come un grande villaggio pronto a sostenere questa mamma sostituendosi nei ruoli meno importanti come ad esempio quelli domestici, dando loro la possibilità di dedicarsi completamente al benessere del bambino. La comunità deve  incominciare a diventare più generosa e a creare una rete forte non solo a parole, ma anche nei fatti. Si dovrebbe ritornare come una volta quando le nostre nonne allevavano anche i figli dei vicini di casa o meglio aiutavano la neo-mamma a prendersene cura come se fossero tutti una grande famiglia. Ovviamente come è consigliato nel libro di Bortolotti “ è utile individuare poche persone di fiducia che saranno utili per confrontarsi, ignorando chi ci destabilizza, chi ci giudica e chi ci mette in confusione”. [4]

Il padre in tutto questo ha un ruolo fondamentale e deve proteggere la madre e il bambino dalle influenze negative esterne e non “mettersi in competizione con la compagna, rispettando il ruolo che la natura le ha donato. Più la madre si sentirà protetta  e sostenuta dal compagno e più sarà a suo agio con il bambino comprendendone i bisogni”.[5]

In conclusione la risposta alla domanda iniziale è affermativa. La rete è importante, ma la stessa non deve sostituirsi al ruolo materno, ma sostenerlo dando forza e aumentando l’autostima delle mamme e dei papà.

Viviana Rosselli- Insegnante Massaggio Infantile AIMI

“…aiutare le madri significa incoraggiarle quando sono stanche, consigliarle quando credono di aver smarrito la strada, ma assolutamente non sostituirsi a loro.

Aiutare le madri significa permettere loro un giusto confronto con altre mamme, informarle adeguatamente, e a questo può essere utile la figura di un professionista…ma poi bisogna sapere seguire, e soprattutto ascoltare il nostro innato senso materno!le nostre nonne si che sapevano ascoltare”

 (“Ester mamma di Roberta ed Emanuele” cap 1 pag 2 paragrafo “ Come difendersi dai suggeritori indesiderati” di “E se poi prende il vizio?” di A. Bortolotti )

[1] Pag 5-6 par “Diventare padri” di “E se poi prende il vizio” di A. Bortolotti.

[2] Pag 6 par “ Come difendersi dai suggeritori indesiderati” di “E se poi prende il vizio?” di A. Bortolotti.

[3] Pag 4 par “ Come difendersi dai suggeritori indesiderati” di “E se poi prende il vizio?” di A. Bortolotti.

[4] Pag 8 par “Come difendersi dai suggeritori indesiderati” di “E se poi prende il vizio?” di A. Bortolotti.

[5] Pag 11 par “Diventare padri” di “E se poi prende il vizio” di A. Bortolotti